Attilio Inglese (1898-1983) nacque a Sulmona da genitori entrambi abruzzesi da più generazioni. Giovanissimo, collaborò come giornalista parlamentare all’Agenzia Stefani, allora la più importante agenzia di informazioni d’Italia. Superato il concorso in magistratura, svolse le funzioni di giudice istruttore a Orbetello e poi a Grosseto. Quindi, vinto il concorso di avvocato dello Stato, fu destinato dapprima all’Aquila, poi a Cagliari, ad Ancona, e infine a Roma presso l’Avvocatura generale dello Stato, dove percorse brillantemente tutta la carriera. Durante la seconda guerra mondiale, fu richiamato alle armi col grado di colonnello della giustizia militare. Fu presidente del tribunale militare in Grecia e poi procuratore militare in Dalmazia, Corsica e Francia. Personalità poliedrica, fu autore di acuti studi giuridici e di libri di poesia. Tra questi ultimi, si segnala il volume “Noi due e la fortuna”, pubblicato nel 1962 dall’editore Cappelli di Bologna. Decorato di croce di guerra, di commendatore della corona d’Italia, di cavaliere mauriziano e, da ultimo, della massima onorificenza della Repubblica italiana, Gran croce dell’Ordine al Merito.